Quando si parla di tutela sindacale non si può che far riferimento alle norme che disciplinano il mondo del lavoro sia del settore pubblico che di quello privato.
“I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge”.
Così inizia la L. 20 maggio 1970, n. 300, ovvero “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. Si tratta di una Legge che trova le sue fondamenta nell’Art.39 della Costituzione, che sancisce: “l’organizzazione sindacale è libera“.
Come sono cambiate le norme sul lavoro
Durante gli anni la Legge n. 300/70 ha subito varie modifiche, mantenendo comunque integri i propri principi fondamentali. Ci sono stati vari Decreti Legge e Accordi Quadro che si sono susseguiti negli anni fino ad arrivare ai giorni nostri. Qui di seguito proveremo a spiegare in parole povere cos’è la tutela sindacale.
Il diritto di associazione sindacale è garantito a tutti i lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.
Le rappresentanze sindacali di una azienda possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori. Esse hanno diritto di riunirsi nell’azienda in cui lavorano in un idoneo locale all’interno della unità operativa messa a disposizione dall’Azienda. Esse possono riunirsi sia fuori dall’orario di lavoro sia durante l’orario di lavoro, godendo di permessi retribuiti e non.
Viene annullata qualsiasi azione diretta a penalizzare il lavoratore, discriminarlo in ogni forma o licenziarlo a causa della sua affiliazione o attività sindacale.
E’ vietato al Dirigente Aziendale di costituire o sostenere associazioni sindacali di lavoratori.
Le rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto di affiggere su appositi spazi, predisposti in luoghi accessibili a tutti i lavoratori all’interno dell’unità produttiva, pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e del lavoro. Hanno diritto di raccogliere contributi e svolgere propaganda per l’organizzazione sindacale di appartenenza.
E’ chiaro che per ovvi motivi si è volutamente sintetizzare di molto i vari articoli che descrivono la Tutela Sindacale. Il punto su cui focalizzarsi a mio avviso è sul fatto che questi articoli fanno parte di una serie di Leggi che lo Stato ha emanato per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e della loro libertà, in quanto le Organizzazioni Sindacali sono proprio il frutto di queste Leggi ed il benessere del lavoratore è l’espressione del lavoro del Sindacato.
Iniziamo ora a conoscere più in profondità cosa prevede il più importante articolo della nostra Costituzione in tema di Liberà Sindacale.
Articolo 39 della Costituzione
L’organizzazione sindacale è libera
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
Tocca a noi lavoratori decidere, quindi, se ignorare questo mondo oppure avvicinarci, conoscerlo, approfondirlo e cercare di migliorarlo attraverso la partecipazione e l’impegno.
Molti di noi lo hanno fatto e si stanno avvicinando sempre più in questo mondo che è il nostro lavoro dove, per migliorarne le condizioni ed i riconoscimenti per chi vi opera, non può non rimboccarsi le maniche e dare il proprio contributo.
Ignorarlo e continuare nella sterile polemica e critica vuol dire non prendersi le proprie responsabilità rigettandole solo verso gli altri. Ad ognuno di noi la scelta se stare alla finestra o aprirla e dare il proprio contributo.
Solo così posso dire: io ci ho provato!
Personalmente ho deciso di farlo in tutti i modi possibili con il sindacato che ritengo più credibile e coerente in sanità: la FIALS.