In una sanità che cambia, dove il prodotto salute viene ad essere sempre più legato ad una razionalizzazione della spesa sanitaria e dove le aziende sono chiamate a perseguire obiettivi di efficienza, la capacità di gestire le risorse a disposizione assume un’importanza fondamentale ai fini manageriali. L’apparato amministrativo delle aziende sanitarie pubbliche è quello che sicuramente viene sottoposto a cambiamenti tesi a perseguire i predetti obiettivi.

Il punto di partenza dell’analisi è la constatazione di un certo peggioramento di funzionalità dell’apparato amministrativo, per lo più derivante dalla crisi del modello burocratico, dalla quasi totale assenza di turn over, dai processi di aziendalizzazione e, in particolare, alle modificazioni delle pressioni che l’ambiente esercita sulle aziende. Se il modello burocratico e quello professionale erano riusciti a produrre un equilibrio accettabile nelle condizioni di ambiente prevalenti negli anni ottanta e novanta, i cambiamenti intervenuti successivamente (introduzione del modello aziendale, aumento del grado di autonomia delle aziende, maggiore responsabilizzazione sui risultati generali di azienda e su quelli economici in particolare) hanno messo in discussione prevalentemente il primo, lasciando così esposto alle pressioni maggiori (interne ed esterne) il settore amministrativo.

E’ a questo settore che da tempo viene richiesto il cambiamento più radicale rispetto alle modalità di funzionamento consolidate. Ciò che viene richiesto è il passaggio da una concezione “amministrativistica” (neutralità e orientamento agli atti) della propria funzione a una che privilegi la strumentalità dell’azione amministrativa rispetto ai processi produttivi e più in generale rispetto al perseguimento dei fini aziendali.

Gli scenari che si prefigurano per l’area amministrativa sono sostanzialmente due, radicalmente diversi.
Il primo, quello che si sta realizzando, è caratterizzato da un depauperamento o marginalizzazione del settore a favore della sostituzione di personale amministrativo qualificato ed assunto all’uopo dalle aziende con personale proveniente dall’area assistenziale (prevalentemente Infermieri ed Oss) con limitazioni tali da dover necessariamente cambiare la loro attività. Il personale amministrativo e le relative funzioni ”stricto sensu “ vengono progressivamente relegate ai servizi direzionali (risorse umane, bilancio, ecc…) ed a quelli di staff soggetti a continui mutamenti al mutar delle direzioni generali. A questo va aggiunto che le funzioni che afferiscono al rapporto con il cittadino vengono progressivamente date in outsourcing, cioè esternalizzate, oppure vengono garantite con l’utilizzo di personale “non amministrativo” che, per motivi di salute, non può più svolgere le mansioni originarie per le quali era stato assunto, spesso buttato nei front office senza una formazione specifica e tanto meno addestramento specifico.

Questo scenario appare pertanto particolarmente demotivante sia per gli uni che per gli altri. Nel primo caso il personale amministrativo inquadrato come tale si vede affiancato da operatori con una qualifica ed una competenza di “base” diversa e ciò genera un diffuso malessere e non riconoscimento della propria funzione. Nel secondo caso, quello del personale non amministrativoadibito a funzioni amministrative” in assenza di una assenza totale di “possibilità di carriera” ci si trova a dover apprendere “ex novo” competenze, funzioni ed un ruolo (quello amministrativo) in cui ci si rende subito conto come non sia facile esercitarlo in assenza di competenze normative, tecniche e relazionali.

Gli amministrativi nella sanità di oggi sono pertanto “schiacciati” da politiche del personale il cui turn over ne sta progressivamente diminuendo il numero solo parzialmente integrato e coadiuvato da operatori del ruolo sanitario e/o tecnico adibito a tali funzioni, per motivi di salute.

Non resta altro a questi operatori che fare “gruppo” e rivolgersi a chi li può rappresentare al pari delle altre professioni presenti in sanità in quanto una sanità di qualità non passa solamente dalla qualità delle prestazioni sanitarie e dall’assistenza ma anche dai servizi amministrativi e di supporto.

Fials rappresenta anche gli operatori amministrativi e chi svolge funzioni amministrative.

 

 

Di Dott.ssa Alessandra Giugni

Tecnico amministrativo, sindacalista, web-writer.