Lo fa a Roma nel corso del IX Congresso nazionale della confederazione
Reduce dalla riuscita manifestazione organizzata il 1° maggio scorso, in occasione della Festa del Lavoro 2018, nella quale si sono riuniti a Napoli, nella splendida cornice di Piazza del Plebiscito, oltre 20mila partecipanti, la Confsal-Unsa ha appena chiuso i lavori del suo IX Congresso Generale Confederale sul tema: “Nuovo patto sociale per lo sviluppo”. Aderiscono alla confederazione vari sindacati che si occupano di Istruzione, Università, Ricerca e AFAM, Funzioni Centrali, Funzioni Locali e Sanità.
Il momento “clou” dell’assise congressuale, la giornata dedicata al confronto con i rappresentanti delle Istituzioni, si è tenuta a Roma oggi presso l’Auditorium del Massimo in Viale Massimiliano Massimo,
Accanto al Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta saranno presenti i massimi rappresentanti delle Istituzioni e del mondo politico.
L’evento ha coinvolto oltre mille delegati delle Federazioni operanti nei comparti pubblici (Scuola, Sanità, Funzioni Centrali e Funzioni locali, Soccorso Pubblico e Sicurezza) e nel lavoro privato (Agricoltura, Artigianato, Commercio, Comunicazioni, Industria Chimica e Metalmeccanica, Servizi, Terzo Settore e Trasporti), in rappresentanza di 2 milioni di associati, lavoratori e pensionati, che si riconoscono negli ideali, nelle proposte e nelle azioni della ConfsaL. Tra i sindacati maggiori troviamo la FIALS di Giuseppe Carbone.
Al centro dei lavori i principali valori e obiettivi che ispirano l’azione sindacale della Confederazione Confsal: centralità e difesa del Lavoro, tutela e benessere della Persona, nuovo impulso ai servizi resi dalle Amministrazioni Pubbliche e politiche di sviluppo per la crescita economica e civile del Paese in un contesto di legalità, sicurezza e solidarietà.
La Confsal si presenta oggi come la più grande confederazione autonoma, in grado di parlare alla gente e agli iscritti, per elaborare più evolute forme di rappresentanza degli interessi dei lavoratori e delle imprese. Nata nel 1979 dalla fusione di due sindacati autonomi, Snals e Unsa, si è posta come una valida alternativa al sindacalismo ideologico che spesso ha interpretato una visione ristretta o distorta degli interessi del mondo del lavoro.
Il suo valore fondante si esprime nella «realizzazione della tutela e della valorizzazione della persona umana del lavoratore inteso come fondamentale protagonista della vita economica e sociale del Paese».